Oggi primo giorno a Venezia.
Arrivato all’aeroporto, la terraferma lascia subito il posto al mare: aliscafo diretto alla fermata Arsenale, proprio a due passi dal luogo in cui vivrò i prossimi venti giorni della mia vita, la mia vita d’attore, e poi sarà parte del mio vissuto, che mi accompagnerà sempre.
Finalmente, La Biennale.
In segreteria, mi viene consegnato un badge per accedere ai luoghi del College, della Mostra e dell’Archivio, e avverto subito una sensazione particolare, guardando la mia foto sul tesserino: sono-due-volte-me.
E non nel senso dell’attore-personaggio, anzi quando sono in teatro mi sento più vivo in quanto essere “unico”, non “sdoppiato”; guardando la fotografia mi sento elevato alla Potenza, sono-io-al-quadrato.
E come se quello che mi ha portato qui, il lavoro fatto, l’esperienza con Carlotta, l’aver fondato insieme a lei Gommalacca Teatro, aver immaginato e realizzato spettacoli, progetti, laboratori, LA KLASS! (e tutte le persone incontrate in questi anni in Basilicata), sono con me e stanno prendendo il volo.
Stanno moltiplicando la loro potenza.
E in effetti è così. Perché domani, quando sarò in Sala d’Armi (quale luogo migliore per la “lotta fiorita” del teatro?), con Antonio Latella e Federico Bellini, e i tanti partecipanti a questo incontro teatrale, tutte le persone che hanno costruito il mio “essere” attore, saranno con me.
A questo punto, il prossimo passo, sarà elevarsi al cubo.