Un percorso nelle regole del teatro per A.A.A.Attori cercasi

Quando si decide di candidarsi alla realizzazione di uno dei moduli di un progetto articolato, elaborato da una scuola pubblica di qualsiasi grado, bisogna considerare un aspetto fondamentale: l’adattamento della tua metodologia al percorso, per cogliere e raggiungere insieme ai docenti l’obiettivo desiderato.

Con questa premessa ho risposto alla call di Cittadini del Futuro, uno dei PON scolastici finanziati dai Fondi Strutturali Europei 2014/2020, sviluppato nell’ambito dell’inclusione sociale e la lotta al disagio, ideato e progettato dall’Istituto Comprensivo Don Milani di Potenza.

I tempi di selezione sono stati abbastanza contenuti, considerata la mole di lavoro che gestiscono le amministrazioni scolastiche, e dopo essere stata selezionata e avere sbrigato le pratiche ho trovato i miei allievi.

Allievi delle quarte e quinte elementari.

Li trovo chiassosi, agitati, sono tutti curiosi, e immediatamente comprendo che il silenzio è l’unico linguaggio attraverso il quale possiamo ritrovarci.

Un piccolo essere umano di circa 8/10 anni che arriva a scuola alle 8 del mattino e ci rimane fino alle 18 talvolta, va trattato con cura. Ecco che con il mimo ci ritroviamo subito e iniziamo a percepire lo spazio. Il muro, l’angolo, la presa del bastone, le docenti si chiedono cosa accade… perchè non sentono più baccano.

Per la Scuola la scelta di fare teatro nasce “dalla consapevolezza pedagogica delle potenzialità comunicative ed espressive che esso offre, dalla sua trasversalità legata alla centralità del linguaggio e dalle sue funzioni, dalle molteplici possibilità di rappresentare la realtà” e così facendomi ispirare, ho progettato un percorso sulle regole del corpo dell’attore in scena, sugli obiettivi individuali e di gruppo, sulle emozioni, facendomi aiutare da alcuni testi e personaggi, per condurre i miei piccoli allievi attraverso la scena, all’elaborazione di strategie personali creative, per portare alla luce il loro “stato interiore” e trasformarlo in uno “stato scenico”, uno spazio invisibile di mondi che per incontrarsi utilizzano un linguaggio condiviso, che tradiscono subito dopo perché possa diventare il “loro”.

I bambini sono il futuro, e solo loro nel presente hanno gli occhi per guardarlo.

Per questo ricordo a tutti sempre, di guardare all’orizzonte, e non alla punta dei piedi, ciò che non conosciamo e ancora possibile da immaginare.

Un viaggio iniziato ad aprile e che si concluderà nella prima settimana del mese di giugno 2018.

Carlotta Vitale