La pantomima, il mimo e l’arte di raccontare storie

Il mese di marzo è iniziato e con il primo meeting per il progetto AWARE  che la compagnia Gommalacca svilupperà per Matera2019, ed ha portato con sé un grande maestro a cui abbiamo voluto affidare la primissima preparazione del gruppo di lavoro.

Nel percorso di una persona che inizia a scoprire il teatro a qualunque età, l’incontro con un maestro del silenzio e del racconto attraverso il corpo è stupefacente.

Emmanuel Gallot-Lavallée è un uomo molto curioso, e questa curiosità l’ha condotto verso la scoperta della poesia della vita, la natura e l’arte attraverso la pratica del mimo, la pantomima e il clown. Quando si lavora con Emmanuel i linguaggi si confondono, l’arte della scrittura, la pittura, la musica e la danza diventano un tutt’uno, il teatro si dissolve e le ore di lezione diventano scuola poetica di vita, molto concreta e anche un po’ filosofica.

Per dare qualche notizia sulla sua vita diremo che dal 1976 al 1980 frequenta la Scuola di Jacques Lecoq a Parigi, diplomandosi come Attore e in Pedagogia Teatrale. Si trasferisce in Svizzera dove insegna fino all’82 Improvvisazione teatrale alla Scuola di Dimitri. Successivamente torna a Parigi e si specializza in Analisi del personaggio e sul Teatro comico dell’arte.

Ma se desiderate scoprire di più di tutto il suo mondo potete scoprirlo qui: http://www.emmanuelgallot.com/home_it.html

Quando è arrivato ne La Klass ha incontrato tutti bambini, ragazzi e adulti, noi crediamo profondamente nel confronto di strumenti sviluppati per attori e artisti professionisti, con le persone che amano il teatro.

Crediamo in una semina lenta, di cui poi si raccoglieranno i frutti anche molto lontano dal palcoscenico.

I bambini così hanno scoperto l’arte del mimo e, la pantomima del bosco, il drago, la principessa e il cavaliere, hanno respirato insieme e ritrovati nel silenzio.

 

Gli adolescenti dopo aver sbagliato (bene!) in tutti modi i sei movimenti del muro e i nove dell’angolo si sono scatenati nelle arti marziali, fino al capitano della commedia dell’arte in cui l’energia ha fatto viaggiare la voce e i muscoli!

Gli adulti si sono lasciati andare all’errore e hanno finalmente percepito la bellezza della loro fragilità in scena e nella vita “sbagli, sei come sei, sei tu”.

Le parole di Anna Lapetina uno dei “pilastri” dell’equipaggio racchiudono sinteticamente il senso del tipo di avventura vissuta:

“Corroborante il riscaldamento fisico all’esterno nonostante la temperature; a parte il giudizio su Leopardi, Emmanuel

mi sta proprio simpatico. Ho immaginato Dio con le pantofole rosa che mima mosse di karatè e con voce imponente

ricorda al povero Gilgamesh che è nato per morire!

Trentadue movimenti, una sinfonia, un viaggio là dove non avrei immaginato di arrivare.”

Un viaggio che è appena iniziato e che diventerà sempre più coinvolgente.

Il diario di bordo dell’equipaggio verso Matera2019 sarà disponibile a breve, intanto vi ricordiamo che il prossimo appuntamento con il drammaturgo del progetto Riccardo Spagnulo è il 24 e 25 marzo!

Buon vento!