Aw(E)are – IO/NOI
Unico progetto multidisciplinare italiano selezionato dalla Fondazione Plovdiv 2019
- In partnernariato con IAC Centro Arti Integrate di Matera, Associazione Youth Club "Roma – Stolipinovo 1996" con la partecipazione degli allievi attori del Centro Universitario Teatrale Клас 12+3, проф. д-р Александър Илиев
- 27 gennaio 2019 ore 15.00 - 17.00 - 19.00 Radio Plovdiv
Conduzione laboratori Nadia Casamassima, Mimmo Conte, Andrea Santantonio, Carlotta Vitale.
scrittura di scena Carlotta Vitale
movimento di scena Nadia Casamassima, Andrea Santantonio
regia Mimmo Conte
tecnica Sound Mobile
coordinatrice in Bulgaria Nikolina Zapryanova
coordinatrice in Italia Giulia Viggiani
con Rangel Georgiev Assenov, Melina Atanasova, Veronika Atanasova, Stoyan Vasilev Dimitrov, Donka Kyoseva, Ismail Hodjev, Stefan Maradzhiev, Daniel Mihailov, Vasco Antonov Karagyozov, Rumyan Ivanov Karagyozov, Boko Slavkov Karagyozov, Silvester Borisov Kovachev, Artin Vasilev Stoyanov.
AW(E)ARE” è un progetto ideato dalla compagnia Gommalacca Teatro, ed è parte delle iniziative Plovdiv-Capitale Europea della Cultura 2019.
Il progetto – destinato ai giovani abitanti della città e del quartiere di Stolipinovo, oltre che agli allievi e alle allieve del centro teatrale universitario Клас 12+3, проф. д-р Александър Илиев – sviluppa la tematica del confine, proponendosi di utilizzare il linguaggio performativo del teatro e delle arti integrate al fine di costruire, con i partecipanti, un alfabeto comune di riferimento: una zona franca di espressione, un codice condiviso di pratiche e valori che li aiuti a fronteggiare le barriere visibili e invisibili, sociali e culturali, delle proprie vite.
Domenica 27 gennaio 2019, dopo un anno di workshop teatrali in Bulgaria, gli attori e le attrici di AW(E)ARE presenteranno alla città il lavoro svolto insieme alla compagnia esibendosi nello spettacolo finale “Аз Ние” / “I We” / “Io Noi”.
Il confine è una linea immateriale. È la frontiera di una superficie controllata da una persona o da un’autorità locale o statale che la separa da un’altra controllata da altri. Ma c’è un confine meno visibile che si manifesta all’improvviso temporaneamente per poi svanire e riformarsi. Quello è lo spazio tra l'apertura e la conservazione dei propri sistemi di valori, stile di vita, religione. Noi siamo sicuri di trovarci sempre in quel divario, è proprio in quello spazio che ci cerchiamo come esseri umani, artisti e cittadini facendo i conti con i nostri pregiudizi, ideali e principi. Siamo in continuo passaggio da un IO ad un NOI".
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