Siamo al secondo appuntamento con gli operatori teatrali di Reteteatro per La Klass, laboratorio di ricerca scenica di compagnia.

Reteteatro41 è la rete di compagnie teatrali professioniste lucane co-fondata da: Gommalacca Teatro di Potenza, IAC centro arti integrate di Matera, compagnia teatrale L’Albero di Melfi e compagnia teatrale Petra di Satriano.

Il nostri obiettivi di rete sono:

coltivare e attivare un confronto per sviluppare le attività delle organizzazioni che sempre di più sconfinano e contaminano i linguaggi; confrontare le metodologie teatrali; condividere ciò che abbiamo imparato a fare nella nostra regione, nella nostra nazione per puntare insieme a crescere in Europa.

E quando pensiamo “insieme” pensiamo alle comunità che seguono le nostre attività, i bambini, ragazzi e adulti che “insieme” diventano attivatori e spettatori di un processo di crescita culturale.

Sabato 10 febbraio tutti gli allievi del laboratorio di ricerca scenica di Gommalacca hanno incontrato Vania Cauzillo co-direttrice della compagnia L’Albero di Melfi, regista e documentarista.

Vania ci ha condotto nel lavoro microscopico che l’attore fa su sé stesso quando è davanti ad una camera.

Un lavoro sulla precisione e focalizzazione su ciò che succede nell’attore quando agisce e reagisce, e lo deve fare su un set con intorno, minimo, 40 persone.

È stata un’esperienza magnifica da far vivere ad un gruppo di persone dai 5 ai 50 anni, che generosamente si sono lasciati andare al suo approccio… ma ve lo facciamo raccontare dal punto di vista di Vania Cauzillo:

“Una videocamera in sala che proietta. Un approccio per ogni età.

I bambini, subito, giocano e con loro nascono nuovi modi per inventare l’uso della camera per l’attore di 40 cm.Con i ragazzi apriamo la strada a una valanga di rifiuti d’amore, una valanga di storie, tante quante sono quelle che si possono inventare su una solo battuta: “Mi sa che ti amo”…per due ore abbiamo capito che la magia non è cosa su cui si può scherzare, e che l’accordo tra i due attori è alla base del lavoro.

Per gli adulti è invece subito, e quasi per tutti “granitico”. Poi la camera diventa rivelatrice, e – niente miracoli ma scienza pura – escono fuori dei dialoghi bellissimi di cinema. Cinema eh. Proprio cinema. Dove gli attori forti di studio e training veicolano chiara l’indicazione e potentissima l’interpretazione.

Mimmo e Carlotta, che mi hanno “costretta” a mischiare teatro e cinema, e io – che mi riporto a casa e nella nostra scuola la voglia di sperimentare di più. Perché per me è stato un pomeriggio di sperimentazione vera, sapendo di poter portare su sentieri non proprio sicuri chi di formazione era già forte.

E nessuno, nessuno si è tirato o ha temuto me o la camera. Mi sono portata questa sensazione a casa di fiducia e pienezza.

In sala, la bellezza di aver condiviso pratiche e donato alle comunità di teatro di Reteteatro41 e a tutti quelli che si affidano a noi un po’ di certezza. Noi le cose le facciamo sul serio, non abbiamo niente da perdere, ma solo da guadagnare.

Gli uni dagli altri.

Viva  Reteteatro41 che si costruisce piano, facendo passi di condivisione.”

Prossimo appuntamento con IAC il 24 febbraio!