Negli ultimi due giorni, ho attraversato i luoghi della Biennale Arte: Arsenale e Giardini.
Antonio Latella ha chiesto a tutti noi di visitare la mostra e viverla come parte di un unico processo creativo, del nostro percorso artistico. Quando mi trovo in una mostra, cerco di guardare tutto quello che trovo come la realizzazione fisica, materiale di un pensiero.
Il pensiero dell’artista, che è la mente di tutti noi.
Sono i nostri sogni, è tutto quello che i sogni contengono.
Che poi tutto quello che c’è nei sogni, è quello che c’è fuori.

La materia di cui siamo fatti -non resisto a Shakespeare- torna a noi, si mostra, si propone. E ri-diventa parte di noi.
L’immagine, l’idea, il vissuto, la visione, diventa luogo. Si arricchisce, si rigenera, muore, ritorna, ci insegue.
Credo sia l’occasione di un tempo nostro, che anch’esso si fa luogo. Possiamo vederlo, magari toccarlo.
Lo “sentiamo”.
Promemoria per me: portarsi dietro tutto questo.

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