SEMINARIO INTRODUTTIVO AL METODO LINKLATER  – LA VOCE NATURALE
U-PLATZ, MARZO / APRILE 2017

Da dove viene fuori la voce? Che percorso tortuoso fa, prima di essere emessa e poter essere udita dai nostri interlocutori? E che voce sarà, quella che ascoltano gli altri? È proprio la nostra? Non c’è forse una voce naturale, che l’educazione, l’habitus mentale, le abitudini, le cose che ci sono successe hanno nascosto e soffocato?
C’è un modo per tirarla fuori di nuovo?
Sono tutte le domande alle quali abbiamo iniziato a cercare una risposta, sabato undici e domenica dodici marzo, all’U-Platz di via Tirreno e per altri due fine settimana intensivi, che si sono conclusi l’otto e nove aprile 2017.
Un seminario introduttivo ad un metodo, quello ideato da Kristin Linklater, che serve a (ri)cercare dentro di noi la nostra voce naturale, quella in “dotazione alla nascita”.

Quando lo scorso luglio ho partecipato al seminario di Linklater condotto da Margarete Assmuth, nella magnifica Civica Scuola Paolo Grassi, avrei voluto che tutti i nostri allievi fossero lì a condividere quel percorso affascinate sulla voce e sulla capacità di condurre il pensiero /respiro ed emissione vocale. Per questo abbiamo programmato di ospitare la prima sessione di lavoro a Potenza,e portare il metodo a meticciarsi con la nostra ricerca formativa. Molti, infatti sono i punti di connessione con il lavoro sulla scena che proponiamo ai nostri partecipanti e il metodo Linklater.
Ida che frequenta LA KLASS START il laboratorio di avvicinamento al teatro di compagnia ed ha seguito il seminario scrive:
 “È tutto collegato, e tutto è coinvolto. La schiena, l’intero scheletro, i muscoli, gli organi interni, quelli della respirazione, gli organi della fonazione. E c’entra come percepiamo noi stessi, noi stessi in mezzo agli altri, come siamo capaci di raccontarci e di raccontare. Come siamo capaci di metterci in relazione con gli altri, e riconoscerli come nostri simili.
E così, largo alle interrelazioni: disegnare, disegnarsi, fra leggere i disegni ad altri. Lavoro di coppia per imparare a srotolare la schiena, a partire dalle vertebre cervicali e giù, fino al coccige, quasi riti magici il cui obiettivo è il rilassamento, e soprattutto percepire che ce l’abbiamo, una schiena, che abbiamo delle ossa, che ogni piccolo movimento del nostro corpo parte da stimoli chimici neuronali e poi coinvolge una quantità insospettabile di ossa, tendini, muscoli, che serve respirare, contrarre il diaframma, ricordarsi di rilassare le spalle, le mani, la testa (soprattutto dentro).”

Siamo conquistati dalle pratiche teatrali, metodi e percorsi didattici che siano animati dalla voglia di scoprire l’individuo, le sue potenzialità anche e soprattuto fuori dal lavoro dell’attore, perché fare il teatro, esplorare il corpo, affondare nel proprio respiro, permette alle donne e agli uomini di dedicarsi un tempo di ricerca che rafforzerà molte delle sue competenze “sociali” nella vita, la scuola e il lavoro.
Questo abbiamo riscontrato nell’autenticità dell’indagine Linklater e nella grande generosità delle docenti che hanno curato il percorso: Maria Grazia Bisurgi e Sara Alessandra Sottile a cui vanno i nostri liberi sospiri e la promessa di rivederci ancora e ancora.

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